Che cos’è una Settimana Liturgica?
Come annunciato su queste pagine nel numero dell’8 settembre scorso, la Chiesa di Napoli ospiterà, nell’Anno Giubilare, la 75ª Settimana Liturgica Nazionale. La città di Napoli e la sua provincia, conosciuta in tutto il mondo per la bellezza del territorio, la sua cultura, i suoi monumenti e, soprattutto, per il calore della sua gente, saranno una cornice ideale in cui celebrare, dal 25 al 28 agosto 2025, un evento degno della tradizione del Centro di Azione Liturgica (CAL).
Il CAL nasce il 10 ottobre 1947 ed è stato l’asse centrale del movimento liturgico in Italia, così come il punto di coagulo e di promozione di tutti gli organismi e delle iniziative italiane per l’intero primo decennio successivo al Concilio Vaticano II. A quest’Associazione di liturgisti e cultori di liturgia si debbono, infatti, le prime traduzioni dei nuovi libri liturgici, i convegni nazionali, gli incontri diocesani e numerose pubblicazioni. Tra queste un ruolo importante ha avuto e ha tutt’oggi la rivista Liturgia.
In questo primo articolo di preparazione all’evento proviamo a dire che cos’è una Settimana Liturgica, tenendo conto che parlare di Settimana Liturgica significa immergersi in un percorso che, per un verso, esprime la storia stessa del CAL e, per l’altro, legge e interpreta il cammino del movimento e del rinnovamento liturgico nella Chiesa e, in modo particolare, nella Chiesa italiana. Diversi potrebbero essere gli approcci per un’analisi approfondita delle Settimane. Si potrebbero fare delle statistiche per sapere quali temi maggiormente sono stati trattati, quali città, diocesi e regioni sono state toccate, quanti relatori sono stati coinvolti e quali le frequenze più presenti, ecc. Ma soltanto una lettura cronologica delle varie Settimane potrebbe contribuire in qualche misura a una valutazione oggettiva e a un’interessante rilettura della realtà liturgica in Italia.
Le Settimane Liturgiche Nazionali sono state, fin dall’inizio della costituzione del CAL, la manifestazione più significativa della sua attività. Per un certo periodo, dal 1952 al 1961 (fatta eccezione per il 1956 e per il 1960), si sono tenute nello stesso anno due Settimane: una di carattere più dottrinale; un’altra di carattere più pastorale, con destinatari diversi, nelle parrocchie o altri centri della città in cui si organizzava, e relazioni adattate alle esigenze dei partecipanti. Questo secondo tipo di Settimana aveva pure lo scopo, diremmo, dimostrativo: far vedere, cioè, praticamente come si poteva organizzare una settimana dedicata alla liturgia in una diocesi o in una parrocchia.
Le Settimane Liturgiche del primo tipo hanno avuto inizio nel 1949 e si sono susseguite ininterrottamente, fatta eccezione per il 1956, anno in cui – in occasione dell’ottantesimo genetliaco del papa – fu celebrato il primo Congresso internazionale di liturgia pastorale (Assisi-Roma, 18-22 settembre). Di questo congresso il CAL fu tra gli enti promotori.
Il CAL dà una speciale strutturazione alle sue Settimane Liturgiche, fissando come loro “elementi portanti e complementari” le sessioni di studio e le celebrazioni. All’impegno per un serio approfondimento dottrinale dei temi trattati corrisponde l’attenzione per tradurre in preghiera la teoria, specialmente mediante la celebrazione dell’Eucaristia e dell’Ufficio divino. Le realtà esaminate in sede di studio diventano, così, oggetto di vitale colloquio con il Signore per una sempre più piena affermazione del messaggio evangelico.
Da notare che, durante le sessioni di studio, si hanno vari tipi di interventi. Di un certo valore: le prolusioni o introduzioni; le relazioni; le conclusioni, accompagnate a volte dalla formulazione di voti. Altri caratteristici interventi sono quelli che assumono la forma di comunicazioni, tavole rotonde, gruppi di interesse o di studio, testimonianze. Costituiscono un genere a sé, ricco di preziose prospettive, i messaggi pontifici. È utile anche ricordare che, in occasione delle Settimane Liturgiche, vengono pubblicati opportuni “sussidi-guida”, allo scopo soprattutto di facilitare la partecipazione attiva dei convegnisti alle celebrazioni liturgiche. Sempre, poi, dopo le Settimane, vengono pubblicati i loro Atti.
Infine, ci preme sottolineare che la scelta del luogo in cui celebrare la Settimana Liturgica Nazionale, ogni anno diverso, diventa occasione per la Chiesa locale che ospita l’evento, di mettere in movimento le migliori energie e insieme di offrire spazi formativi a livello più ampio.
a cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano